sabato 24 settembre 2011

Sentinelle nel post-concilio. Dieci testimoni dell'ininterrotta Traditio


Il primo lancio del nuovo libro di Bertocchi ed Agnoli è stato fatto a Firenze, presso la Chiesa di Ognissanti, con una conferenza tenuta dai due autori. Cosa si è generato nel post-concilio? Una crisi di una proporzione spaventosa. Il Vaticano II doveva essere una "primavera", una "nuova Pentecoste", "un balzo in avanti", ed invece ne seguì un inverno molto rigido. Il fumo di Satana era entrato perfino nel Tempio di Dio. L'allora Card. Ratzinger, nel lontano 1975, scriveva:
«I Padri conciliari si aspettavano una nuova unità cattolica e si è invece andati incontro a un dissenso che è sembrato passare dall'autocritica all'autodistruzione. Va affermato a chiare lettere che, una reale riforma della Chiesa, presuppone un inequivocabile abbandono delle vie sbagliate, che hanno portato a conseguenze indiscutibilmente negative».
Il libro si propone di individuare, attraverso una testimonianza personale, le vie sbagliate e di offrire, al contempo, un'indicazione per girare pagina e ritrovare un rinnovato slancio.
Diceva don Divo Barsotti, una delle sentinelle: «I Vescovi mi dicano quello che devo credere e quello che devo rigettare». Sembra che solo così si possa fare chiarezza e rigettare le vie sbagliate.

domenica 18 settembre 2011

Atti del Convegno su "Il Concilio Vaticano II: un concilio pastorale". Roma, dicembre 2010

P. Stefano M. Manelli - P. Serafino M. Lanzetta (a cura di), Concilio Ecumenico Vaticano II, un concilio pastorale. Analisi storico-filosofico-teologica, Casa Mariana Editrice, Frigento 2011, pp. 368: ISBN 9788890561122, euro 30,00.



Il Concilio Vaticano II fu il 21° concilio ecumenico della Chiesa cattolica. Giovanni XXIII nel discorso di apertura dell’11 ottobre 1962, Gaudet Mater Ecclesia, designò la natura e il fine dell’Assise richiamandosi alla pastoralità: non definire nuove dottrine, né emettere nuove condanne di errori ma dire la dottrina di sempre all’uomo contemporaneo. Il lemma “pastorale” diede così una “nuova” forma al Concilio, che comunque non poté esimersi dal tema dello sviluppo dogmatico: lo si volle e infatti fu perseguito con le Costituzioni dogmatiche. La pastoralità conciliare lasciata però in una sorta di ondeggiamento generale, si prestò ad essere fraintensa. Non trovò una strada univoca nella sua esecuzione e nella seguente interpretazione dei teologi. Le buone intenzioni e gli auspici di papa Roncalli dovettero fare i conti con un Concilio che nel suo interno fremeva per un cambiamento significativo. Cosa significa allora che il Vaticano II fu un concilio pastorale? “L’ermeneutica della continuità e della riforma” necessita un approccio previo e teologico-fondamentale, che metta in luce il taglio conciliare alquanto sui generis del Vaticano II?
Il presente volume raccoglie gli atti del convegno di studi sul Concilio Vaticano II, organizzato dai Francescani dell’Immacolata a Roma dal 16 al 18 dicembre 2010, il quale si prefiggeva di lumeggiare il connotato “pastorale” del Vaticano II, con una lettura simbiotica storico-filosofico-teologica. Una corretta ermeneutica del dato conciliare non può prescindere da un corretto a priori che è il mistero della Chiesa nel suo sviluppo storico secondo il canone della Traditio (dalla IV di copertina).


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