martedì 13 settembre 2011

Simposio Mariologico sull'Assunzione di Maria perché Corredentrice: primo giorno


Inizia il convegno dei Francescani dell’Immacolata sull’Assunzione di Maria al cielo, dal titolo, Assunta in cielo perché corredentrice sulla terra. Con l’indirizzo di saluto di Sua Em.za il Card. Leo Raymond Burke (Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica), hanno preso il via i lavori di una tre giorni di studio, volta a studiare il dogma dell’Assunzione di Maria, nel 60° anniversario della definizione dogmatica, fatta dal ven. Pio XII il 1° novembre 1950. Il Card. Burke ha introdotto i lavori con un intervento teologico-dogmatico, in cui illustrava il fondamento corredenzionista della missione materna di Maria, così bene spiegato daiSommi Pontefice S. Pio X, nell’Ad diem illum, e Benedetto XV, nell’Inter sadalicia.



Nel recente magistero pontificio si illumina la profonda unione di Maria con il suo Figlio divino: rinunciò ai suoi diritti materni a favore dell’immolazione del Figlio. Perciò, ben a ragione diceva Benedetto XV, Maria con Cristo ha redento il genere umano. L’uomo ha meritato la vita eterna in virtù della grazia di Cristo. Maria, in modo singolare, ha meritato anche la glorificazione anticipata del suo corpo. «Questa questione – diceva il Card. Burke –, sarà esaminata dagli illustri professori di questo convegno».

La prima conferenza è stata tenuta da Mons. Brunero Gherdini, dal titolo Assunta in cielo perché corredentrice sulla terra. Riflessione sul fondamento del dogma cattolico.



In primis, Gherardini ha precisato che è opportuno distinguere mediazione da corredenzione. La corredenzione è la singolare unione di Maria con Cristo sulla terra e termina con la missione terrena di Maria: indica consociazione, unione sponsale. La mediazione, invece, è il collegamento tra due estremi, il cielo e la terra, il Figlio e gli uomini. Essa non termina con il pellegrinaggio terreno, ma si prolunga anche in cielo, con la sua intercessione celeste. Il fondamento dell’Assunzione è la Corredenzione di Maria, in quanto corredenzione consociativa, che richiama al consors, la consociata, la socia del Redentore. In questa linea si collocano Pio IX, Leone XIII e Pio XII.

Gherardini vede nella maternità divina di Maria, in quanto primo principio della mariologia (principio di analogia che unisce in unità e armonia tutte le verità mariane), il fondamento ultimo di ogni prerogativa mariana, sicché Maria Madre di Dio è la Corredentrice assunta in cielo o si potrebbe dire anche che l’Assunta è la Madre di Dio associata pienamente al Figlio. Per Gherardini «Maria è una dilatazione del Figlio, un prolungamento del Figlio». Tutto quanto è in Cristo si riversa in Maria: ecco la ragione ultima della sua Assunzione.



P. Stefano M. Manelli, FI fondatore dei Francescani dell’Immacolata, purtroppo assente a causa di una malattia, ha inviato la sua relazione che studia il passo biblico di Apocalisse 12: La Corredentrice assunta in cielo in Ap 12. Qui compare nel cielo una donna vestita di sole. Quella donna che appare nel cielo è principalmente Maria, la Donna del Genesi che schiaccia la testa al serpente, la Donna di Cana e del Calvario che riceve in consegna da Cristo l’intera Chiesa, e finalmente la Donna presente in cielo con il suo dolore corredentivo per la generazione di tutti i suoi figli. La Donna è Maria e in quanto persona singola, unita a Cristo, prefigura anche la Chiesa. Purtroppo, una linea dell’esegesi contemporanea nega la tipologia mariana della donna di Ap 12, facendo leva soprattutto sul metodo storico-critico, secondo il quale quella Donna è piuttosto figura di una collettività, del genere umano. In realtà, qui è prefigurato il parto doloroso della Donna con il quale ogni figlio di Dio è stato generato. Quel parto era il nostro parto.


P. Settimio M. Manelli, FI ha trattato il tema delle altre assunzioni bibliche: Le “assunzioni” bibliche e l’Assunzione: privilegio mariano “singolare”?



Normalmente non si attribuisce alla Madonna un privilegio unico per quanto riguarda la sua assunzione, ma piuttosto un privilegio singolare quanto al modo, per il fatto che nell’A.T. conosciamo anche altre “assunzioni”: quella di Enoch (cf. Gn 5) e quella di Elia (cf. 2Re 2,1-18), assunto su un carro di fuoco. Questi “patriarchi” veterotestamentari furono “presi da Dio” in ragione della santità della loro vita; salirono in alto e sperimentarono una profonda unione con Dio. Maria SS., comunque, assunta in modo singolare, in ragione del suo essere e della sua missione, rimane per la Chiesa l’icona escatologica. La Chiesa guarda a Maria e in Lei vede già l’anticipazione dei cieli nuovi e della terra nuova: la speranza dell’immortalità in Dio.


P. Giovanni M. Manelli, FI ha studiato il tema dell’Assunzione di Maria nei Padri della Chiesa: Sviluppo della dottrina assunzionistica e sue ascendenze corredenzionistiche nei Padri.



Nei Padri della Chiesa c’è una tradizione dapprima implicita e poi esplicita sull’assunzione di Maria. Quella implicita fa riferimento al “principio della ricapitolazione”: la Vergine non ha conosciuto la corruzione del parto e perciò non poteva conoscere la corruzione del sepolcro. S. Ambrogio in occidente è il primo che si pone il problema della morte di Maria. Per lui, se Maria fosse morta con Cristo sul Calvario con lui sarebbe risorta. Per Teotecno di Livia (VI sec.), «il corpo teoforo della Santa ha conosciuto la morte, non ha però subito la corruzione: esso è stato preservato dalla corruzione e custodito dalla sozzura ed è stato elevato al Cielo con l’anima pura e senza macchia dai santi Arcangeli e dalle potenze, e Maria dimora più in alto di Enoch e di Elia» (Omelia sull’Assunzione). Per Giovanni di Tessalonica (VII sec.), poi, la festa liturgica della Dormizione di Maria, stabilita al 15 di agosto, è celebrata «quasi in tutta la terra, eccettuati pochi luoghi». Per Modesto di Gerusalemme (VII sec.), Maria è compartecipe di incorruzione eterna con Cristo. Infine, per S. Giovanni Damasceno, che enuclea in modo egregio il fondamento corredenzionistico dell’assunzione di Maria al cielo, come Maria fu unita a Cristo nella Passione così lo fu nella gloria; Maria è assunta perché è consociata al Figlio.


P. Paolo M. Siano, FI, infine, ha studiato il dato dell’Assunzione di Maria nella Scuola francescana: L’Assunzione di Maria nella Scuola francescana e ascendenze corredenioniste.



Tra i figli di S. Francesco appare in modo chiaro che la Madonna, identificata pienamente al Figlio è stata conforme a Lui anche nella morte. I francescani legano in profonda unità l’Immacolata Concezione di Maria, la sua morte, non dovuta ma partecipatale dal Redentore in ragione della piena conformità a Lui, e la sua conglorificazione in cielo. Tra i figli di S. Francesco, il P. Siano ha studiato S. Bonaventura, il quale anche se non arriva ancora al mistero dell’immacolatezza di Maria, spiega che Maria in cielo possiede il prezzo che ha pagato per la nostra salvezza, il Figlio. Maria è assunta perché è partecipe con Cristo della nostra salvezza.

Poi altri francescani. Il Card. Matteo d’Acquasparta, che lega Gn 3,15 (la Donna che schiaccia la testa al serpente) con Ap 12 (la Donna che combatte contro il drago): Maria è la Donna principio di salvezza e di grazia per tutto il genere umano. L’unità di sostanza tra la Madre e il Figlio porta la Madre nei cieli accanto al Figlio.



Il B. Giovanni Duns Scoto, secondo il quale Maria come Cristo non è stata esentata dalla morte ma solo dalla corruzione. Scoto difende sia l’immacolatezza di Maria che la sua mortalità, la quale in Lei non è conseguenza del peccato ma della sua piena unione col Figlio. Per Scoto è necessario non identificare la corruzione del sepolcro con la divisione dell’anima dal corpo, che causa appunto la morte. Ci può essere quest’ultima senza che ci sia la corruzione del corpo, proprio come in Cristo, e ciò per un singolare privilegio della grazia redentrice, che Maria ha ricevuto in modo unico. Come Scoto tutti gli altri autori francescani saranno favorevoli alla morte di Maria come piena conformazione della Madre al Redentore e causa della sua corredenzione. In ragione di ciò Maria è assunta in cielo. Tra questi troviamo S. Lorenzo da Brindisi, il P. Ludovico da Castelplanio e ultimamente il P. Juniper Carol, secondo il quale la corredenzione di Maria è propriamente il fondamento ultimo e decisivo dell’Assunzione di Maria. Per i francescani, in definitiva, l’Assunzione è il premio della Corredenzione e la morte fisica di Maria (non dovuta al peccato ma dono di grazia) è il compimento della consociazione terrena di Maria a Cristo. Dalla terra al cielo in un profondo vincolo di amore e di piena conformazione cristica.



Con la relazione del P. Siano si è conclusa la prima sessione di questo convegno. In sintesi possiamo dire: l’Assunzione di Maria è il compimento della missione materna e corredentiva della Madre. Maria perciò diventa segno di sicura speranza per tutti i figli di Dio, tribolati ma non schiacciati, in attesa della beata speranza del Regno eterno.

psml

1 commento:

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